Lo conosco quest’odore

 

cronaca-di-lei.jpeg

Cronaca di lei di Alessandro Mari, Narratori Feltrinelli.

Lui spalanca le palpebre come provando a mettere a fuoco una verità che corre lungo il nervo ottico. Adesso, sopra le loro teste, la pioggia è un brutale acquazzone.

Ci vedi? chiede lei asciugandogli la guancia, e sotto le dita sente il corpo di lui pulsare e irrorarsi.

Ti vedo.

La ragazza fa per prendere la scatola, ma l’uomo le abbranca il sedere e se la butta contro il petto rialzandosi in piedi. Lei gli si appende al collo.

Sono stata brava?

Lui la porta di peso fino alla lampada a stelo, spegne, torna indietro, precipita sul sofà – lei è un corpo esile sotto il corpo colossale, ma la caduta è lenta, controllata. Lo bacia, lo cinge coi polpacci, lui si libera e scende con le ginocchia sul tappeto, le addenta il reggiseno. Poi le stringe i fianchi e la gira di forza, solleva la canottiera, denuda uno spicchio di schiena e la cicatrice sotto l’ultima curva di costole, abbassa i pantaloni aderenti con uno strattone. Alla vista di tutta la pelle di lei nella luce zafferano, la prende per il collarino di raso costringendola a inarcarsi. Finalmente, dice. La ragazza si allunga fino alla borsa, sfiora l’astuccio oblungo senza poterlo recuperare perché lui l’ha già spinta in avanti – deve puntare il palmo contro la spalliera per non sprofondarci col viso. Lui scosta la striscia di slip tra le due metà di carne e schiaffeggia, allarga. 

Lo conosco quest’odore, dice.

Lascia un commento