Dentro l’amore, la bestia e il poeta si muovono ogni giorno, e vanno a spasso per il muscolo cardiaco come se nulla fosse.
La bestialità convive con l’umanità.
La ferocia gioca a scacchi con la dolcezza. A volte vince, a volte perde, dipende sempre dalla concentrazione e dal bisogno del momento.
Mentre il poeta osserva e sorride: non può non scriverne e non può rimanere muto al richiamo dell’amore. Anche se la bestia divora, anche se la bestia distrugge, anche se poi scompare.
Entrambi sono maschere essenziali, modellate su visi di creta.
Così, taluni preferiscono scegliere da che parte stare. Soprattutto scelgono quale maschera indossare, pensando che questo sia l’unico modo per padroneggiare la bestia, e pure il poeta.
Ma le maschere, si sa, hanno una peculiarità: strappate dalla creta a forza, staccano sempre un pezzo di materia, lasciando dentro gli occhi solo briciole di vanità.